Nel corso della propria vita, uno dei giorni più belli della propria esistenza è quello del matrimonio; tuttavia, non sempre se son rose fioriranno, motivo per cui in alcuni casi, purtroppo, una coppia non vive la propria relazione con felicità, e bisogna scontrarsi con la dura ed amara verità, ossia che è meglio vivere felici separati, piuttosto che infelici insieme. Dal punto di vista pratico, questo consta di una serie di pratiche legali, ossia quelli che definiscono il divorzio di una coppia, dal punto di vista strettamente giuridico; inoltre, nel momento in cui si sottopone dinnanzi all’ufficiale giudiziario, lo stesso deve promulgare un provvedimento legale che consiste in un assegno di mantenimento per il coniuge ed i figli. Dopo questa necessaria introduzione, è possibile ora scendere nel dettaglio ed analizzare come funziona questo strumento e come si calcola l’importo a questo correlato.
Innanzitutto, l’assegno di mantenimento, rivolto verso uno dei due coniugi della coppia ed eventuali figli nati durante il matrimonio, è un provvedimento legale che è stato promulgato dallo Stato con il fine della tutela, dal punto di vista economico e sociale, del componente della coppia che viene considerato dal Giudice come maggiormente a rischio. Nel linguaggio comune, questa misura finanziaria viene definita spesso con il nome di Alimenti, o di assegno per gli alimenti, perché in origine questo provvedimento nacque con l’intento di garantire all’ex coniuge la possibilità, laddove non avesse avuto fisso, di poter restare al di sopra della soglia di sopravvivenza.
In seguito alle ultime normative promulgate dagli uffici legali della Cassazione italiana, questa misura economica presenta due definizioni differenti, per quanto concerne la questione del coniuge e quella relativa ad eventuali figli nati durante il matrimonio della coppia. Infatti, nel primo caso, la somma consistente in questo assegno dev’essere dedotto dal reddito che può essere imposto all’ex coniuge più forte economicamente, e dev’essere considerato nel calcolo del reddito di chi lo riceve. Per quanto concerne il contributo aggiuntivo, ossia quello legato alla presenza di eventuali figli a carico del membro economicamente più svantaggiato nella coppia, quest’importo non risulta, a norma di legge, deducibile né imponibile per alcuna delle due parti in causa, durante il completamento e la successiva applicazione degli accordi legati alla pratica di divorzio fra le parti in causa.
Per quanto concerne invece il calcolo dell’assegno di mantenimento per il coniuge ed eventuali figli, esistono numerosi strumenti online che consentono di calcolare con precisione l’importo dello stesso, in base ad una serie di parametri restrittivi. Tuttavia, l’intento di questo breve articolo è quello di comprendere come viene calcolato il valore della retribuzione dell’assegno per gli alimenti, motivo per cui andremo ad elencare i fattori che risultano cruciali per quanto concerne l’ammontare di questo specifico assegno, in tutte le sue componenti principali. Innanzitutto, alla base della somma di questo specifico assegno relativo a questo tipo di prestazione materiale, vi è il reddito di ambo gli ex coniugi, laddove ognuno dei due presenti un reddito imponibile, con l’intento di non creare disagi fiscali ad alcuna delle due parti in causa, per quanto concerne il fattore principale nel calcolo di questo importo.
Si tiene conto, inoltre, delle eventuali proprietà e dei beni immobili, inclusa l’abitazione nella quale abita, qualora anche questa risulti intestata all’ex coniuge ricevente l’assegno, che risultano intestati alla parte ricevente di questo importo economico. Lo stesso ragionamento viene applicato per quanto riguarda le proprietà possedute dalla parte che eroga l’assegno, esattamente nella stessa maniera elencata precedentemente. Risulta dunque evidente che, fra i numerosi documenti che vengono considerati nel momento in cui si deve stilare questo contributo, uno dei primi ad essere considerato è la dichiarazione dei redditi; qualora questa valutazione non sia stata fatta, l’individuo verrà considerato direttamente nella massima fascia di reddito prevista dallo Stato Italiano.
Infine, per quanto riguarda l’ammontare base di questo obbligo legale, uno degli ultimi fattori che vengono presi in considerazione è il periodo di tempo per cui i due coniugi hanno costituito, dal punto di vista legale, un nucleo familiare. Per quanto concerne l’ammontare della somma relativa al contributo per eventuali figli a carico, questo dipende, naturalmente, dal numero dei figli a carico, dalla loro età e, conseguentemente, qualora questi abbiano a loro volta un lavoro, vengono esclusi direttamente dal computo dell’importo dell’assegno per gli alimenti. Inoltre, uno degli aspetti che si tiene in conto nel momento in cui si stima la somma che deve essere fornita mensilmente alla parte economicamente meno forte, è lo stile di vita cui i figli sono stati abituati nel corso del periodo in cui i due coniugi erano ancora definibili come una coppia.