Legge sul Divorzio Breve: Ecco cosa prevede Esattamente

Una coppia coniugale in crisi deve affrontare prima la separazione legale e poi il divorzio. Il 6 maggio 2015 è finalmente entrata in vigore la legge sul così detto “divorzio breve“, che ha portato diversi vantaggi. Fino al mese di aprile 2015, una volta separati, marito e moglie dovevano attendere tre anni dall’udienza davanti al Presidente del Tribunale, prima di poter depositare la richiesta del divorzio.

Grazie alla nuova legge sul divorzio breve non bisogna più attendere i tre anni per poter deporre il ricorso di divorzio, bensì si è data la possibilità di poter chiedere la cessazione degli effetti civili del matrimonio (qualora sia stato effettuato un matrimonio religioso) e il completo scioglimento dello stesso (qualora sia stato effettuato il matrimonio civile) dopo sei mesi dall’udienza del Presidente di separazione consensuale o giudiziale.

Ma entriamo nello specifico della norma: è stata applicata una riduzione a sei mesi della durata del periodo di separazione che permette la presentazione della domanda di divorzio. Questo principio vale anche per le separarazioni che si trasformano in consensuali dopo la presentazione di ricorso al Giudice, e ciò che non cambia, invece, è la durata della separazione che deve essere senza interruzioni. Per quanto riguarda le separazioni giudiziali, è stata applicata la riduzione da tre anni ad un anno della durata minima del periodo di separazione che autorizza la domanda di divorzio. Anche qui, non è stata modificata la durata della separazione che deve essere senza interruzioni.

Inoltre, il divorzio può essere chiesto da uno dei due coniugi, o da entrambi se è stata pronunciata la separazione giudiziale con la sentenza passata al processo, oppure omologata la separazione consensuale, o ancora quando è intervenuta una separazione di fatto iniziata almeno due anni prima del 18 dicembre 1970. La separazione dei beni, invece, può avvenire nel momento in cui il Giudice autorizza i coniugi a vivere separatamente, o dal momento in cui è stata sottoscritta la separazione consensuale. L’ordinanza con la quale ai coniugi viene data la possibilità di vivere separati, viene comunicata all’ufficiale di stato civile allo scopo di annotare lo scioglimento della comunione dei beni.

Legge Divorzio Breve

Legge Divorzio Breve

Con il divorzio breve, consensuale o giudiziale, si apre anche la questione che regola la vita dei coniugi separati, ossia viene stabilito l’affidamento dei figli esclusivo o condiviso, le procedure di frequentazione e il collocamento dei figli stessi, l’assegno di mantenimento dei figli, l’attribuzione della casa coniugale, l’assegno di divorzio per il coniuge e, in caso di divorzio congiunto (quando entrambi i coniugi sono d’accordo su tutte le condizioni dello scioglimento del matrimonio), un eventuale trasferimento dei beni immobili o altri contorni riguardanti la vita della famiglia. Questo sicuramente è un percorso che può ricreare conflitti e difficoltà nel continuare una tale scelta, tant’è che si utilizza l’espressione “divorzio psichico” per designare proprio il disagio dei coniugi a sottoscrivere il loro addio definitivo.

Dunque, in Italia, tra la legge sulla negoziazione assistita e quella sul divorzio breve, è stato permesso a entrambi i coniugi in crisi di sciogliere il loro vincolo di matrimonio davvero in pochi mesi.
Questa modifica rappresenta una vera e propria svolta nel Paese, visto che si tratta di una norma che non è stata “toccata” per ben oltre 40 anni.

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